— Dianora Tinti, scrittrice e giornalista

La storia, pervasa da uno stato crepuscolare onirico, provoca da subito un vero e proprio disorientamento della coscienza e il lettore è trasportato in un mondo dove è difficile distinguere la realtà dalla fantasia, il sogno e l’incubo. 

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Il punto di forza del romanzo, al di là della scrittura scorrevole e corretta, sta proprio nell’attenzione che l’autrice riserva ai sogni, prendendoli a pretesto per confezionare l’incipit di una saga che ben promette.

 Dimensioni parallele. La dimensione dei due fuochi è un romanzo fantasy molto particolare. La vera particolarità di questo romanzo (e dei prossimi visto che è solamente il primo capitolo di una saga) è il tipo di scrittura. Se siete abituati ai fantasy con uno slang moderno, scordateveli: qui lo stile è volutamente arcaico e aulico, con costrutti delle frasi complessi e arzigogolati, uno stile di narrativa a cui non siamo più abituati, ma che in questo caso dona spessore all’opera trasformando i tradimenti, i personaggi, gli scontri e l’esplorazione di questo insolito pianeta in qualcosa che fa venire voglia di continuare la lettura per sapere come andrà a finire la storia. Ma essendo solo il primo capitolo di una serie, preparatevi: rimarrete incuriositi dalle trame lasciate volutamente aperte.